KnitPro

Uno degli strumenti essenziali per il knitting creativo e’ quello messo a dispozione da Cat Mazza, sul suo portale microrevolt, si tratta di KnitPro, un software rilasciato sotto licenza gnu_gpl, ovvero free :), che trasforma un semplice disegno in una mappa di punti da utilizzare per realizzare composizioni piu’ o meno complesse con varie tecniche. Basta uploadare una qualsiasi immagine scegliendo la risoluzione, et voila’, il gioco e’ fatto: ad ogni pixel corrisponde un punto.

Qui alcuni dei lavori che Cat ha raccolto a partire dalle immagini uploadate:

krynic greer

grid

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bomba

sono a meta’ del corpo della bomba

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La danza dei ferri

Ferri incrociati, perché un ferro può essere usato come strumento di offesa, ma anche perché è stato usato per abortire, quando le
donne non avevo diritto ad altre scelte.

I ferri danzano e si incrociano invece per rendere concrete
idee, simboli, utilità.

Gandhi usava il telaio come arma contro l’imperialismo
inglese. I ferri possono essere usati come arma contro l’imperialismo del
mercato.

I ferri sono sinonimo di autodeterminazione e di espressione
della propria capacità di fare. Perché indossare un maglione fatto da se non
vuol dire solo portare addosso un capo di abbigliamento.

Perché portare qualcosa che non può essere identico a nessun’altra
cosa, significa sottolineare che essere diversi è una ricchezza, non una
limitazione.

I ferri si possono usare intrecciare da soli,  ma anche in compagnia. E fare la maglia non è
un’attività a senso unico: contemporaneamente si può pensare, ascoltare,
parlare, leggere…..

Se li portiamo in pubblico diventano subito un oggetto capace
di scatenare sospetto, ironia, perplessità, perché vengono visti come un
simbolo femminile.

Non importa se gli schemi per creare righe e disegni non
hanno nulla a che invidiare con le funzioni matematiche, o che per fare uno scalfo
delle maniche bisogna ricordare numeri e sequenze progressive (da sempre invece
simboli del maschile).

Non importa se proprio quel femminile dimostra ancora una
volta di essere in grado di governare la materia grezza e produrne una forma
compiuta, intervenire con sapienza nel corso del lavoro e in caso di errore
riparare, aggiungere arte e sentimento a qualcosa che poteva avere invece solo
una funzione pratica.

Non importa se l’intricata trama del lavoro a maglia a volte
raccoglie una sfida con se stessi, che richiede attenzione, precisione,
pignoleria contemporaneamente a sorriso, rilassamento, fantasia.

La maglia è viva. Riflette subito l’umore di chi la fa. Se
siamo nervose, i fili si stringono, diventano cattivi. Se siamo troppo perse
nel nulla, l’aria prende possesso del lavoro, e lo disfa. E trovare la via di
mezzo è spesso una sapienza che richiede governo delle emozioni e mente aperta.

Si può fare di giorno, alla luce del sole, ma anche di
notte, quando calano le tenebre, quando il sogno prende il sopravvento e quando
qualsiasi opzione diventa possibile.

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doveroso

N

 

Grazie noblogs!

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Congratulazioni!

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